Superfici in acciaio inox danneggiate o ossidate nell’industria alimentare. Quali cause e come intervenire.

di | 30 Giugno 2019

Se stai leggendo questo articolo significa, che probabilmente, ti trovi a che fare con una superficie in acciaio inox danneggiata all’interno dell’industria alimentare.

L’inox per la normativa MOCA, è il principale protagonista all’interno dell’industria alimentare .

La MOCA è la raccolta di tutta la normativa nazionale ed europea sulla disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, a contatto con sostanze alimentari (MOCA) aggiornata a Febbraio 2108.

L’acciaio inox presenta degli evidenti vantaggi grazie alle sue proprietà (resistenza chimica e meccanica).

Pur entrando a contatto con acqua, sostanze proteiche, amidi, grassi, detergenti aggressivi resiste a differenza dell’ulluminio, del ferro, della ghisa ecc. ecc. senza rilasciare ossidi o sostanze dannose per l’organismo.

Purtroppo però anche l’acciaio si danneggia. Sicuramente avete provato diverse soluzioni ma vi siete resi conto di quanto siano esse inefficaci. I prodotti da “banco”, o da grossista, solitamente infatti non sono abbastanza energici, considerato anche che non tengono assolutamente conto della natura del deposito (incrostazione? tensioattivi? cloro? ruggine? ossido? amido? ecc.ecc.). Non sono oltretutto certificati food.

Ne avevo già parlato all’interno di questo articolo > rimuovere l’ossido dalle superfici in acciaio inox

e anche in questo video > come pulire l’acciaio inox

Volevo condividere con te un caso che mi è capitato questa settimana.

Si tratta di un evidente stadio di compromissione delle attrezzature all’interno di un’industria alimentare.

Le foto sono parecchio esemplificative:

Questo “effetto” colatura, è dovuto ad anni di processi di detergenza sbagliati.

Sono stati utilizzati dei detergenti schiumogeni, o altresì detti “spumadetergenti”, alcalini, contenenti cloro, come spesso accade nell’industria alimentare.

Se vuoi sapere di cosa si tratta può consultare questo articolo > detergenti schiumogeni nell’industria alimentare

Tuttavia se manipolati senza le dovute accortezze questi spumadetergenti possono causare problemi.

In particolare detergenti alcalini, misti a cloro, possono sedimentare ed alimentare i processi di corrosione se non opportunatamente risciacquati.

Il tempo di contatto infatti deve essere di circa 5 minuti, e non oltre. Soprattutto senza opportuno risciacquo il cloro e i tensioattivi formeranno delle velature o patine che si accumuleranno nel tempo ( se va male come in questo caso si mischieranno anche con il calcare in presenza di acqua dura).

Lo spumadetergente alcalino deve essere sempre risciacquato con acqua (meglio se addolcita od osmotizzata calda). Esattamente come accade nell’ultimo passaggio della pulizia manuale del lavaggio automatico (hai presente quel pulsante dell’ultimo passaggio?).

Un paio di volte al mese è poi cosa ottima, effettuare una schiumatura acida, per brillantare e disossidare le superfici.

Ma se il danno è già stato fatto … come fare?

Prima di tutto applicare un decalcificante (acido forte) sulle superfici ovunque siano presenti velature o ruggine.
Lasciare agire per almeno 15 minuti e poi risciacquare abbondantemente con acqua potabile.
Se necessario ripetere fino all’eliminazione dell’incrostazione e avere ottenuto un risultato di brillantatura
ATTENZIONE : la reazione può sviluppare fumi o esalazione pericolose per inalazione.
Successivamente procedere alla pulizia manuale con spugna finemente abrasiva e crema decappante/polish, per rimuovere i residui più tenaci/aiutandosi con uno sgrassante forte nei punti in cui esistono residui organici (amido/farine ecc.).
RISCIACQUARE  e proteggere infine con un olio protettivo specifico FOOD.

Per informazioni come al solito non esitare a contattarmi.

 

Dott. Riccardo Saraceno

tel. 335347823

saracenozep@libero.it

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