La lavatrice ad ultrasuoni è uno strumento sicuro e veloce per rimuovere diversi tipi di residui dai pezzi meccanici.

Il lavaggio dei pezzi meccanici, presso le officine, è spesso affidato ad attrezzatura di fortuna. Si, sto parlando di spazzole, solventi, detergenti aggressivi o addirittura lavatrici artigianali non marchiate CE, e chiaramente non conformi con le disposizioni di legge in materia di sicurezza, senza contare il rischio di eventuali cortocircuiti.
I pezzi a volte vengono immersi in contenitori e vasche di metallo nei quali finisce di tutto, e gli operatori, come se non bastasse, oltre a perdere tantissimo tempo ed energie non indossano nemmeno i dispositivi di sicurezza individuali (DPI) consoni a questo tipo di operazioni, sto parlando di mascherine, guanti, e tute idrorepellenti.
La lavatrice ad ultrasuoni, è uno, tra i dispositivi esistenti in grado di velocizzare ed automatizzare questo annoso compito, e per capire se è il giusto investimento occorre un minimo di informazioni di natura tecnica e logistica.
Una lavatrice ad ultrasuoni sfrutta l’energia liberata dal collasso di milioni di microscopici cavitazioni vicino alla superficie sporca. Quando le microbolle durante la fase di compressione raggiungono il loro raggio minimo consentito, implodono improvvisamente, generando così un’enorme energia d’urto tra il liquido detergente e la superficie da pulire. Questo fenomeno di implosione rapido è chiamato “cavitazione ultrasonora”. Per fare un esempio pratico potremmo paragonare una “microbolla” ad un palloncino gonfio di aria mentre viene compresso tra le nostre mani (fase di compressione acustica). Il palloncino ovviamente si deformerà a tal punto da esplodere improvvisamente rilasciando una grande energia d’urto sulle nostre mani e a tutto ciò che sta nelle immediate vicinanze. Prova ad immaginare questo effetto moltiplicato 40.000 volte al secondo per milioni di microbollicine. Il processo viene facilitato da una soluzione di acqua e alcuni composti chimici specifici, che andranno in diluizione minima, solitamente intorno al 5%.
L’IMPORTANZA DI UN DETERGENTE SPECIFICO:
IN BASE AL TIPO DI LEGA O MATERIALE DA UTILIZZARE (E’ MOLTO IMPORTANTE INDIVIDUARE LA PRESENZA DI ALLUMINIO O LEGHE DI ALLUMINIO) PER INDIVIDUARE IL PRODOTTO ADATTO.
INSIEME AL PRODOTTO SARA’ NECESSARIO INSERIRE DEI PRODOTTI ANTICORROSIVI, PER INIBIRE L’AZIONE OSSIDANTE.
Un prodotto antiruggine per sistemi acquosi additivato in piccole percentuali (0, 5-1, 5%) all’acqua o a bagni acquosi vari, previene la formazione di ruggine sulle superfici metalliche ferrose. Ha anche una discreta azione batteriostatica essendo in grado di evitare crescite batteriche.
Alcune parti meccaniche dei motori sono soggette ad incrostazioni tenaci e molto spesso diventa un grattacapo ripristinare la loro condizione originaria.
E’ il caso della foto quì sotto, in cui le valvole sia di aspirazione e scarico risultano con delle belle incrostazioni compatte su tutto il fungo della valvola. Ora, la domanda è: in quale strana sostanza aggressiva è necessario immergere queste valvole per far si che questi depositi si ammorbidiscano e possano venir via?
Nessuna! Semplice acqua con una piccola percentuale di detergente.
